La Hollywood italiana è nel ferrarese, il villaggio del cinema nascosto tra i colli: senza le indicazioni non lo troverai mai
In provincia di Ferrara si nasconde un piccolo gioiello, un villaggio unico nel suo genere. Una visita davvero ‘cinematografica’.
L’Emilia-Romagna nasconde, al suo interno, tante ‘chicche’, tante curiosità che occorrerebbe scoprire, invece di limitarsi alle solite città d’arte e all’inflazionata Riviera romagnola. Borghi medievali, Musei fuori dal comune, spiagge nascoste, degustazioni enogastronomiche fuori da ogni tracciato. Gli spunti non mancano, anzi; e le opportunità di scoprire meraviglie nascoste sono sempre dietro l’angolo.
Pochi lo sanno, ma Ferrara è stata sotto molti aspetti la capitale del cinema. La provincia infatti è stata ampiamente utilizzata nel secondo dopoguerra per un’ampia serie di film, per altro tutti divenuti o grandi classici o cult o film di grande incasso commerciale.
I primi che vengono alla mente, in quest’ contesto, sono i film neorealisti degli anni Cinquanta e Sessanta. Le biciclette dei ragazzi di strada, la vita di povertà degli anni Cinquanta, le trame iper realiste di quei ‘mitici’ decenni.
Ma non solo perchè nella provincia di Ferrara vennero anche girati i capolavori di Antonioni: lunghe e pachidermiche pellicole dove l’arte veniva distillata di ripresa in ripresa, attraverso lentissime inquadrature. E senza dimenticare lei, la bellissima Sophia Loren: proprio qui a Ferrara vennero girati alcuni dei suoi più iconici film.
Ferrara e il legame col cinema
C’è inoltre una chicca ulteriore, perchè a Vigarano Mainarda, sempre nel ferrarese, nacque l’indimenticabile Carlo Rambaldi. Per chi non lo conoscesse è il ‘mago’ degli effetti speciali che inventò l’effettistica dietro ET di Spielberg e la testa di Alien di Ridley Scott. Per questi film Rambaldi vinse due oscar e un oscar special achievement award per gli effetti visivi nel film Hong Kong.
In questo contesto si colloca, nella provincia di Ferrara, il villaggio del cinema di Gherardi. Qui gli studenti futuri cineasti o sceneggiatori trovano tutto ciò che gli serve per fare carriera, nel contempo abitando un villaggio altrimenti destinato a scomparire. Senza dimenticare gli attori; anche la scuola di recitazione trova qui il suo spazio.
Gli indimenticabili murales di Gherardi
Questo sforzo si è tradotto in una città dove i murales sono all’ordine del giorno: finora infatti la vecchia cittadina è stata principalmente rivitalizzata tramite l’arma dei murales. Troviamo simboli delle mondine e dei contadini, va da sé; però non manca anche una Sophia Loren coloratissima, ritratta nel cuore della giovinezza.
Tra i classici raffigurati non può mancare il Giardino dei Finzi Contini, diretto da De Sica, e per gli appassionati di fantascienza l’indimenticabile ET. Un’icona fondamentale per chi ha vissuto – o ama con passione – gli anni Ottanta. Possono i murales giustificar euna visita a Gherardi? Probabilmente sì.