San Marino, il segretario di Stato denuncia una situazione insostenibile: rischia di prendere il via una caccia al lupo
A San Marino si discute di una possibile caccia ai lupi selvatici, ritenuti ormai di numero eccessivo. Che cosa si farà?
C’è un’atmosfera pesante nei confronti dei lupi selvatici in Italia e, da qualche tempo, anche in Emilia Romagna. E la situazione peggiora passando nella vicina San Marino.
Ricordiamo come il lupo europeo sia stato cacciato tra ottocento e novecento (quasi) fino all’estinzione. La situazione attuale di ripopolamento è il risultato di sforzi notevoli da parte dei singoli stati nazionali e dell’Unione Europea.
Eppure si parla con grande generosità di uccisioni di lupi. Ne ha discusso, come riportato dal Corriere Romagna, il segretario di Stato Pedini Amati secondo cui “se succede qualcosa a un bambino, per me la caccia è aperta dal minuto dopo […] A San Marino numeri non più sostenibili“.
Inizialmente era stato il sindaco di San Leo Leonardo Bindi a lanciare l’allarme. I lupi vengono in colpati di danneggiare i (magri) profitti di agricoltura e allevamento, nonostante sia chiaro come le ragioni risiedano altrove ossia nella concorrenza globale, nell’insufficiente aggiornamento tecnologico degli agricoltori e così via.
Il lupo come bersaglio: la proposta di San Marino
Il Segretario, nonostante lo status di specie protetta del lupo dal 1990, prosegue affermando che è “inutile continuare a fare finta di non vedere. La presenza del lupo deve essere gestita, come ogni altra specie selvatica, e cioè monitorata per numero di esemplari in un territorio“.
Un ruolo che drammaticamente manca a San Marino dove servirebbe “un censimento reale e poi un prelievo per limitarne o gestirne la presenza. Non avendo predatori in natura a contrastarli, sono aumentati in modo esponenziale a fronte di una vita media di dieci anni“.
San Marino e l’Italia: così simili e così lontani
Il segretario naturalmente non risparmia dure parole verso l’Italia, citando l’episodio di un lupo che ha aggredito a Roma un bambino: “Se succedesse qui, la caccia scatterebbe un minuto dopo, costi quel che costi. Ma non bisogna aspettare che succeda qualcosa di grave“.
Ma come mai tanta veemenza? Il segretario è anche un cacciatore e ciò non sorprende affatto: “A San Marino siamo arrivati a un numero di lupi non più sostenibile rispetto a quattro anni fa. Ormai si spingono fino alle abitazioni: ne ho visti due alla rotonda della stazione e quattro al cimitero di Montalbo, mentre un giorno a caccia me se ne sono ritrovati un paio a dieci metri“. Una situazione quindi di alta tensione e da gestire con attenzione.