Lugo, prende un’auto senza finirla di pagare e tenta di rivenderla sui social: denunciato per truffa

Un uomo è stato denunciato a Lugo dopo aver ritirato un veicolo senza saldare l’intero importo e aver provato a rimetterlo sul mercato tramite i social network. Ecco come si è sviluppata la vicenda e quali lezioni pratiche trarre per evitare raggiri simili.
La dinamica: pagamento incompleto, passaggi rapidi e annuncio online
Secondo la ricostruzione degli investigatori, tutto nasce da una trattativa per l’acquisto di un veicolo usato. L’acquirente avrebbe fornito un acconto e promesso il saldo a breve, ottenendo nel frattempo la consegna del mezzo e alcuni documenti provvisori necessari alla circolazione. Una volta entrato in possesso dell’auto, invece di corrispondere il restante dovuto, avrebbe provato a rivenderla sui social con un annuncio allettante, puntando sulla rapidità di risposta tipica delle piattaforme e sul desiderio di affare di chi cerca auto a prezzo ribassato.
La manovra non è passata inosservata. Il venditore originario, non ricevendo il saldo, ha segnalato la situazione alle forze dell’ordine. Incrociando messaggi, chat e immagini pubblicate online, gli agenti hanno ricostruito i tempi: il ritiro del veicolo, la mancata corresponsione dell’importo residuo e la pubblicazione quasi immediata dell’annuncio di rivendita. Questo schema è noto a chi si occupa di reati contro il patrimonio: l’obiettivo è monetizzare il bene prima che emergano contestazioni o che il proprietario originario riesca a bloccare la circolazione con una denuncia formale.
Il tentativo è però naufragato: l’attenzione della vittima e il rapido intervento della polizia hanno permesso di interrompere la vendita e di avviare i riscontri sulla titolarità del mezzo, sui documenti esibiti e sulle modalità con cui l’acquirente aveva ottenuto la consegna. L’uomo è stato quindi denunciato per truffa, mentre proseguono gli accertamenti su eventuali complici e su altre compravendite sospette riconducibili allo stesso profilo.

Come evitare raggiri simili: segnali da non ignorare e cautele efficaci
Vicende come questa ricordano quanto sia essenziale impostare la vendita di un’auto usata con passaggi formali chiari. Se sei un privato venditore, evita di consegnare il veicolo o i documenti oltre il minimo indispensabile prima di aver incassato l’intero corrispettivo con un mezzo di pagamento tracciabile (bonifico istantaneo, assegno circolare verificato in filiale, piattaforme escrow dove disponibili). Diffida di chi chiede urgenza, insiste per un ritiro immediato o propone acconti “ponte” in attesa di un presunto saldo domani: la fretta è spesso uno strumento per creare confusione e rendere più difficile tornare indietro.
Altro punto decisivo è la gestione dei documenti. Le copie del libretto e della carta di circolazione, se non accompagnate da un passaggio di proprietà regolare, possono alimentare annunci ingannevoli. Prima di consegnare chiavi e carte, effettua il trasferimento di proprietà contestuale presso un’agenzia abilitata o in Motorizzazione/ACI, così che il veicolo non risulti più a tuo nome. Se la transazione avviene di sera o nel weekend, concorda un appuntamento in orari d’ufficio per poter verificare pagamenti e identità in tempo reale.
Attenzione poi ai prezzi anomali online: se vedi la tua ex auto pubblicata a un importo troppo basso poche ore dopo il ritiro, è un campanello d’allarme. In questi casi, salva l’annuncio (screenshot, link, data e ora), non contattare direttamente il presunto truffatore e rivolgiti subito alle forze dell’ordine fornendo tutti i dettagli (messaggistica, ricevute, eventuali assegni o bonifici promessi). La documentazione puntuale accelera gli accertamenti e aumenta le probabilità di recupero del bene.
Se invece stai comprando un’auto sui social, proteggiti chiedendo sempre visura del veicolo, corrispondenza tra venditore e intestatario sui documenti, e una prova di pagamento tracciabile dell’ultimo passaggio. Preferisci luoghi pubblici e orari lavorativi; quando possibile, effettua il pagamento davanti all’operatore dell’agenzia che registra il passaggio. Troppa fretta, prezzi irrealistici e riluttanza a condividere documenti sono segnali che meritano uno stop immediato.
Il caso di Lugo mostra come la truffa del saldo mancato possa sfruttare la velocità dei social per tentare rivendite lampo. La difesa sta nella prudenza contrattuale, nei pagamenti sicuri e nel non cedere alla pressione del “subito o niente”. Con qualche regola pratica – identità verificate, passaggio contestuale, incasso integrale prima della consegna – si riducono drasticamente i margini per chi punta a trasformare un acconto in un colpo ai danni del legittimo proprietario.